di Enrico Brigi
In occasione del 34esimo turno la Juventus potrebbe aver sferrato l’allungo decisivo. Ora, dopo i pareggi ottenuti da Atalanta e Inter, immediate inseguitrici, rispettivamente contro il Verona e la Roma, i bianconeri, battendo la Lazio in quello che fino a poche settimane fa era da tutti considerato come il match scudetto, hanno creato un solco di otto punti difficile da colmare con solo quattro partite a disposizione. Inoltre, il fatto di avere un calendario decisamente più agevole, pone la Juventus in forte vantaggio rispetto a chi sta dietro. La squadra di Sarri ha avuto ragione della formazione biancoceleste con un repentino uno-due firmato dal solito Cristiano Ronaldo, dimezzato solo dalla rete di Immobile a pochi minuti dal termine. La squadra di Inzaghi, tuttavia, con un solo punto nelle ultime cinque partite, è diventata lontana parente di quella che prima del look down ambiva a diventare la principale antagonista della Juventus per il titolo. La sua media, a dirla tutta, è diventata quasi da retrocessione, a tal punto che ora rischia di materializzarsi per i biancazzurri lo spettro del preliminare di Champions.
La lotta per i posti in Europa League è, invece, diventata un’esclusiva di Roma, Napoli e Milan, tutte racchiuse nello spazio di due punti. I rossoneri, con una sequenza di sei vittorie e due pareggi (da quando è ripartito il campionato sono imbattuti ndr) hanno risalito la china sino a candidarsi a pieno titolo per la conquista di un pass per l’Europa.
In coda, nel frattempo, arrivano i primi due verdetti. La Sampdoria, raggiunti i 41 punti ha blindato la permanenza in serie A. I complimenti, in questo caso, vanno a Claudio Ranieri, esperto comandante, che ha saputo condurre in porto la nave blucerchiata che navigava in mezzo a una fitta tempesta. Arriva, inoltre, anche il nome della prima retrocessa. La Spal, infatti, sconfitta a Brescia, saluta la serie A dopo tre stagioni e ripartirà dalla cadetteria. L’intervento al capezzale spallino di Gigi Di Biagio non è, purtroppo, servito a risollevare le sorti di una stagione avara di soddisfazioni. I tre punti ottenuti dal Brescia, invece, regalano un po’ d’ossigeno alla formazione di Lopez ma nel caso delle rondinelle il verdetto appare solo rimandato. Un plauso al Genoa che battendo nello scontro diretto il Lecce mette in cascina una distanza di quattro punti che non è molto ma è meglio di niente. Manca, infine, qualche punto a Fiorentina e Torino per considerarsi fuori dalle sabbie mobili della lotta per non retrocedere ma, salvo sorprese, viola e granata non dovrebbero correre rischi.