Quando uno stesso cognome accosta sacro e profano.



Di Claudio Beccalossi – Redazione Nazionale Panathlon Verona
Un’importante figura della Chiesa cattolica citata tra i papabili nel conclave ormai alle porte, il cardinale Pierbattista Pizzaballa (Castel Liteggio, frazione di Cologno al Serio, Bergamo, 21 aprile 1965). Ed una figurina da album dei calciatori “Panini” famosa perché, per un certo lasso di tempo, introvabile ed ancora oggi cult collezionistico. Quella del portiere Pier Luigi Pizzaballa (Bergamo, 14 settembre 1939).
Un doppio nome di battesimo per ambedue. Curiosità di famiglia e di cronaca. Infatti, potrebbero (il condizionale è d’obbligo) considerarsi parenti alla lontana. Cugino del papà di Giambattista sarebbe Pier Luigi. Il padre dell’ex maglia numero 1 era originario di Spirano, a circa 7 km da Cologno al Serio. Insomma, cugini alla lontana, ma senza certezza assoluta… Durante un incontro tra loro, anni addietro, avevano scherzato assieme sul cognome comune e sul presunto legame familiare.
Il primo, ordinato sacerdote a Bologna il 15 settembre 1990, è biblista dell’Ordine dei frati minori, detti francescani e patriarca di Gerusalemme dei Latini dal 24 ottobre 2020, da quando, cioè, papa Francesco lo nominò, poi elevandolo, nel concistoro del 30 settembre 2023, cardinale presbitero di Sant’Onofrio. Inoltre, dal 2020 ricopre gli incarichi di Gran priore dell’Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, nonché di presidente della Conferenza dei vescovi latini nelle regioni arabe e dell’Assemblea degli ordinari cattolici della Terra Santa.
Il 16 ottobre 2023, in seguito all’attacco del 7 ottobre precedente dalla Striscia di Gaza in territorio israeliano da parte di Ḥamās, con l’uccisione ed il sequestro di cittadini e militari dello Stato ebraico, il cardinale Pizzaballa s’era offerto come ostaggio in cambio dei bambini trattenuti dai terroristi.
Habemus Papam?
Il secondo proveniente dalle giovanili del bergamasco Verdello (tra il 1950 ed il ‘58) e, quindi, giocatore nelle squadre Atalanta (1958-1966), Roma (1966-1969), Hellas Verona (1969-1973), Milan (1973-1976), ancora Atalanta (1976-1980). Vanta pure una presenza in Nazionale, subentrato ad Enrico Albertosi nel secondo tempo di Italia-Austria del 18 giugno 1966, a Milano (amichevole finita 1 a 0 per i padroni di casa). L’allenatore degli Azzurri Edmondo Fabbri lo convocò come terzo portiere al Campionato mondiale di calcio FIFA 1966 (o Coppa del mondo “Jules Rimet” 1966), disputatosi in Inghilterra dal 18 al 30 luglio, ma non ebbe l’occasione d’essere schierato in campo.
Particolarmente singolare la vicenda della figurina di Pier Luigi Pizzaballa diventata rarità ambita e ricercata. L’interessato ne ha un paio, regalategli da un professore di Avellino e vorrebbe donarne una al cardinale dal cognome omonimo in caso d’elezione a Papa.
Negli Anni Sessanta del secolo scorso l’editrice “Panini” pubblicò i suoi album di calciatori iniziando dall’Atalanta (squadra in cui giocava Pier Luigi) secondo l’ordine alfabetico della Serie A. L’immagine del portiere, di conseguenza, fu la prima del raccoglitore. Un infortunio occorso impedì a Pizzaballa d’essere fotografato e la sua figurina della stagione di campionato 1963-1964 non trovò stampa, diventando irreperibile. Solo in seguito il pezzo mancante finì nella distribuzione. Stando ad un altro dietro le quinte, la foto del calciatore scomparve, non si sa come e perché, dall’archivio della “Panini” e venne rifatta per poterla inserire tra i titolari. Per questo contrattempo la sua figurina subì un’iniziale assenza dal mercato.