-di Massimo Rosa–
La sfida
THE BIG ONE, L’ONDA
“ The Big One “ è l’onda impossibile che Carlos Burle, surfista brasiliano, sfidò e vinse il 21 Novembre 2001 a Mavericks in California. Il giorno di questa sfida estrema era un mercoledì, “ Un mercoledì da leoni“, come quello del cult-film sul mondo del surf. Lui, Carlos Burle, come tanti appassionati di surf, lo sognava da una vita. Lui, era lì a Maverics ad attendere “ The Big One “, l’onda del sogno, ma anche della paura e del coraggio allo stesso tempo.
“ The Big One “ non è un’onda come le altre, “ The Big One “ è l’onda.
Mavericks è paradiso e infermo allo stesso tempo. La sua location è nei paraggi di Half Moon Bay, poco più a sud di San Francisco.
A Mavericks le onde normali hanno un’altezza che varia dai 12 ai 15 metri, ma è anche normale che chi le affronta rischi d’infrangersi contro i taglienti scogli che si trovano alla fine della corsa, con l’aggiunta di qualche squalo in agguato in attesa della prelibata preda: ma questo è l’ultimo pensiero di qualsiasi surfer, l’importante è avere l’adrenalina necessaria per vincere questa furia della natura.
Quel giorno “ The Big One “ si stagliò finalmente maestosa all’orizzonte della line-up, dall’alto dei suoi 31 metri, alta come un palazzo di dieci piani, impreziosita dalle sue migliaia e migliaia di tonnellate di acqua: una vera e propria montagna, sinistra ed affascinante nell’aspetto.
Lui per nulla impaurito l’aspettava, quasi in agguato, ed una volta a portata di mano, anzi di surf, vi salì sulla cima. Lui finalmente era lì, era sul lip del suo sogno: stava cavalcando The big One dall’alto dei 31 metri, da dove godeva della vista sognata da una vita, meravigliosa ed impossibile. Solo alla fine quando l’onda si infranse fu sopraffatto ed inghiottito da quelle migliaia e miglia di tonnellate d’acqua. Alla fine, quando tutto ritornò normale, o quasi, Carlos, riemerse dagli abissi come novello Nettuno, sano e salvo.
MAVERICKS DOVE LE ONDE SONO GRATTACIELI
Maverick’s, o Mavericks, è una località, a poca distanza da Pillar Point (nord della California), dove si danno appuntamento i più spericolati surfisti per affrontare onde gigantesche, che possono raggiungere anche i 30 metri di altezza durante il periodo invernale grazie alle tempeste che colpiscono l’Oceano Pacifico. La straordinaria altezza e potenza di queste onde è causata da un’inusuale conformazione rocciosa che si trova sul fondale marino. Il momento top della stagione è dunque l’inverno, periodo in cui si svolge la più importante manifestazione di surf dell’anno, a cui partecipano i più temerari surfisti, proprio quando il tempo è pessimo ed offre i maggiori pericoli: ma quello è il divertimento.
Come nasce Mavericks
Alex Matienzo, Jim Thompson e Dick Knotmeyer, tre surfisti spericolati, decidono di sfidare il mare affrontando le gigantesche onde di Pillar Point. Assieme ai tre temerari c’è anche un cane, un pastore svizzero bianco, che ama nuotare mentre loro surfano. Un giorno, lasciato il cane a riva, questo riesce a liberarsi dal guinzaglio tuffandosi in acqua per raggiungere il padrone. Matienzo, accorgendosi dei pericoli che stava correndo il suo cane causa l’ingrossarsi del mare, gli va incontro riportandolo a riva, legandolo ben bene alla propria auto.
I tre surfisti decidono di comune accordo di chiamare quella località Maverick’s Point.
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