23, Aprile 2024

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25 Comments

  1. 1

    Paolo Tosi

    Grande Roberto, è sempre emozionante leggere i tuoi articoli, tutti molto “sentiti”. Attendiamo il prossimo.

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  2. 2

    Flavio Orlandi

    Grazie Roberto ogni commento non può esprimere le emozioni provate nel ricordare questi momenti. Grazie Flavio

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  3. 3

    Luca Veloso

    È proprio bravo questo Gerosa a farci conoscere, grazie alle sue esperienze vissute in prima persona, e aneddoti simpatici momenti di storia motoristica. Alla prossima avventura.

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  4. 4

    Claudio Tommasini

    Bravo, Roberto i tuoi articoli sempre emozionanti. Sembrava di essere in macchina con te.
    Bell’articolo

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  5. 5

    Nicola

    Carissimi amici, l’emozione di ammirare questa “scultura in movimento”,ogni volta che se ne presenti l’occasione ,mette adrenalina e mi fa correre i brividi lungo la schiena.Stiamo parlando di un’icona della storia del motorismo mondiale.La gioia di possederne una è un mio grande sogno nel cassetto.Riusciro’ un giorno poterlo realizzare?Forse si.Un caro saluto a tutti Nicola

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  6. 6

    Rosanna

    Una piacevolissima lettura, grazie per questo bellissimo articolo!

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  7. 7

    Giovanni

    Già è stata una gran bella giornata .

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  8. 8

    Gianni

    Coinvolgente racconto che ci permette di conoscere più approfonditamente una vettura che ha fatto storia e uno stralcio della vita sportiva di Roberto Gerosa Complimenti anche alla redazione Gianni

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  9. 9

    Lorenzo

    Grazie Roberto dei tuoi racconti, mi fanno rivivere le mie esperienze nelle gare di regolarità sport autistiche, spesso ho condiviso,gare con concorrenti a bordo di Alpine A110, con qualche punta di invidia per una macchina che mi è sempre piaciuta. Sono un Lanciata ed ho gareggiato con Fulvia Sport e Lancia Beta Montecarlo, ma la A110 mi è sempre rimasta nel cuore…..

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  10. 10

    Giacomo

    Che esperienze e che bello coronare un sogno, io ho anche avuto il piacere di vederla dal vivo quella bella “BESTIA”

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  11. 11

    Enrica

    È sempre un ’emozione leggere gli articoli di Roberto Gerosa. Le sue descrizioni sono così dettagliate che ti sembra di partecipare fisicamente al suo racconto. L’Alpine Renault è stata e continua ad essere una “grande macchina” che ho avuto la fortuna di poter ammirare da vicino.
    Grazieeee Sig. Gerosa aspetto il prossimo articolo
    Enrica da Udine

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  12. 12

    PRESSI

    Ricordo anch’io roberto certi tempi sempre emozionante

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  13. 13

    DIEGO

    Bravissimo Roberto gli articoli sono uno più bello dell’altro e articolo dopo articolo stai vincendo anche questa gara di giornalismo.

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  14. 14

    Nicola

    Sei sempre Grande Roberto. Fai vivere sensazioni vere e genuine anche a chi non ha molta
    dimestichezza e conoscenza di questo mondo. Grazie Nicola.

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  15. 15

    Giovanni Morelli de Rossi

    Ho letto tutto di un fiato lo scritto di Roberto… ha la snellezza e l’agilità della Berlinette sui percorsi misti! È un riassunto della vita di chi, come me, si è innamorato della linea, della tecnica e della storia delle A 110 fin dagli anni ‘70. Quale responsabile del Registro Storico A 110 e VicePresidente del Club Renault Alpine Gordini Italia saluto cordialmente Roberto Gerosa e lo ringrazio per questo suo scritto, che condivido pienamente, è che in forma sintetica, ma efficace, trasmette l’essenza della passione sportiva per questo modello che ha scritto la storia è si mantiene – e ci mantiene- ancora giovane! Alpinamente. Gianni

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    1. 15.1

      Panathlon D.I.

      Gentile Signor Morelli de Rossi,
      ci fa piacere che un’autorevole voce come la Sua apprezzi lo scritto del nostro Roberto Gerosa, ciò vuole dire che avevamo visto giusto nell’affidargli la rubrica Ruote d’Oro, visto il successo continuo che sta ottenendo. Si metta magari in contatto con lui per organizzare una presentazione delle Alpine al Panathlon.
      Un panathletico saluto,

      Massimo Rosa
      Direttore Area Comunicazione
      Panathlon International Distretto Italia

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  16. 16

    Alessandro

    Sembra di essere nel vivo della gara anche per chi legge. Splendido racconto, degno di una splendida auto. Saluti Alessandro

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  17. 17

    Angelo

    Grazie a Roberto le emozioni non mancano mai io ho avuto l’onore di poterlo vedere in azione e vi garantisco che e emozionante, anche il fratello e molto agguerrito quando si mette il casco e si siede come navigatore. Grazie per le emozioni

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  18. 18

    Adriano Baso

    Eh già caro Roberto, l’”Enfant Terrible” così la chiamavano allora, negli anni 1973, ‘74 e ‘75 mi ha dato delle grandi soddisfazioni. Io, pilota non professionista per ben 40 anni, devo dire che l’Alpine 1600 s ha lasciato dei ricordi indelebili nella mia memoria come la bellissima vittoria di classe al Giro d’Italia del 1974 o il sesto posto assoluto, in mezzo ai prototipi, alla Bressanone Sant’Andrea del 1975. Ma tante altre vittorie mi ha dato questa vetturetta! Pensate che allora si andava a correre con la macchina, senza carrelli o camion di assistenza e facevamo tutto da soli! Partivamo con due gomme, quattro candele nuove e dei getti da mettere nei carburatori. Allora per essere competitivi bisognava avere due gomme Michelin FF semi liscie, le quattro candele Champion N36 nuove e poi per strada andavamo per consumare meno con dei getti dei carburatori Weber 45 più piccoli che poi sostituivamo al momento della gara. Si partiva con 3.000 lire e questi bastavano per tutto il weekend di gara! Grande Alpine 1600 s! Così piccola e così esagerata!

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    1. 18.1

      Panathlon D.I.

      Mi par di capire che l’Alpine ” C’est comme une belle femme charmante”

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  19. 19

    Giorgio

    Con interesse e curiosità leggo gli articoli di Roberto Gerosa e più conosco le sportive auto che descrive, più imparo a conoscerlo.

    Ottima scelta da parte della redazione che ringrazio.

    Giorgio

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  20. 20

    Silvano Quintarelli

    Le rievocazioni di Roberto Gerosa sono così vivide e la sua scrittura così coinvolgente che il lettore è portato a immedesimarsi totalmente. L’immersione è così completa che, leggendo i suoi racconti di gare passate, ti sembra di essere tu stesso nell’abitacolo dell’auto a gridare a squarciagola “cambia, cambia, vai fuori giri!” Complimenti a Roberto per quello che racconta e per come lo racconta!

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    1. 20.1

      Panathlon D.I.

      Non vi resta che indossare il casco…e viaaa

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  21. 21

    Salvatore( io-me )

    Molto interessante l’auto che ho avuto modo di vedere in gara grazie a Roberto Gerosa per avermi fatto rivivere quei momenti. Salvatore.

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  22. 22

    Giampaolo

    Grande Roberto! Sempre preparatissimo con cenni storici molto interessanti, i tuoi articoli sono una buona lettura molto istruttiva, per me che non conosco benissimo il mondo dei motori.
    Mi è piaciuta in particolare, su un precedente articolo, l’iniziativa di piantumazione di alberi. Se si facesse più spesso…
    Vai Roberto, buona scrittura e al prossimo articolo!

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