-di Adriana Balzarini–
Le opere dimenticate
Era un’opera stupenda, con una forma architettonicamente bellissima, che affiancava la “Scala del Calcio” di San Siro e nelle vicinanze aveva l’ippodromo. Impianti importanti che hanno reso la citta come una vera e propria città dello sport capace di attrarre pubblico ed eventi importantissimi.
Ma fu un palazzetto progettato male e forse gestito peggio anche nella “Milano da bere” che sottolineò la più grande sconfitta sportiva della città!… speriamo che questo resti un monito per le nuove costruzioni in vista dei Giochi invernali del 2026.
Il palazzetto era stato inaugurato solo 9 anni prima, nel 1976, ma una eccezionale nevicata fece cedere la tensostruttura che reggeva la copertura; la copertura abbassandosi resse sopportando il carico di neve alta circa 80/100 centimetri e valutata in circa 800 tonnellate ma il tetto non sorretto da nessuna trave e con la sua forma particolare a conchiglia sicuramente non era adatto in una città dove abbondanti nevicate nella sua storia erano già state presenti. La nevicata a causa dei pluviali ostruiti e ai “fenomeni” che a quel punto gestirono la situazione, pensando di gettare acqua calda sul tetto per sciogliere la neve, fecero danni ulteriori e in pochi minuti ghiacciò anch’essa aumentando ancor di più il carico sfondando in altri punti il tetto.
L’impianto polifunzionale poteva accogliere fino a 18.000 spettatori per competizioni di atletica leggera e di ciclismo oltre a manifestazioni e spettacoli di vario tipo diventando anche l’arena casalinga della squadra di pallacanestro Olimpia Milano.
A seguito del dissesto, la struttura rimase inspiegabilmente abbandonata per 3 anni aggravando ovviamente il deperimento causato dalle intemperie. Il palazzetto divenne inagibile e inguardabile, abbandonato a se stesso diventando alla fine una struttura irriconoscibile. Venne abbattuto invece di trovare soluzioni interessanti e per ovviare al vuoto venne costruito una tensostruttura vicina nel quartiere Lampugnano ribattezzata in seguito PalaTrussardi.
Una breve storia purtroppo iniziata il 31 gennaio 1976 con l’inaugurazione di Mike Bongiorno e i “Giochi Senza Frontiere” sempre nello stesso anno; continuò con gli Europei indoor di atletica dove 10mila persone presenti poterono ammirare la sera del 12 marzo 1978 il salto in alto di 2,35mt con ventrale di Yashenko che fece il record mondiale assoluto . Oltre all’atletica indor anche il tennis con l’incontro fra Borg e McEnroe e in particolare una partita fra Lendl e McEnroe, i match di boxe di Stecca e Minchillo, le Sei Giorni di Moser e Saronni, per non dire Sercu e Pijnen, un numero infinito di partite di pallacanestro, gran parte delle quali in abbinata a Inter o Milan che alle 14.30 giocavano a 200 metri di distanza.
Una Milano multisport che speriamo possa ritornare con questa edizione dei Giochi Invernali Milano –Cortina 2026.