di Mirko Rimessi – Redazione Ferrara Area5 Emila Romagna Marche
Finale del Campionato Italiano under 23 di scherma, l’arma in pedana é la spada, ad impugnarla, coperte dalla classica maschera che coprirà pure il volto ma sicuramente non l’animo delle atlete, la romana Gaia Traditi e la ferrarese Emilia Rossatti.
A 17 secondi dalla fine l’esito dell’assalto é ancora incerto con la romana avanti di 3 stoccate, per 12 a 9. Ma, come ben sa chi conosce lo sport, nulla é certo fino alla fine è l’imprevisto sempre in agguato e a mettere in crisi la Traditi ci pensa un brutto infortunio alla caviglia.
Gaia fatica a stare in piedi e il tempo allo scadere, in questo sport, sarebbe sufficiente a ribaltare il risultato in condizioni normali, figuriamoci così. Ma a questo punto arriva la decisone della ferrarese: una vittoria ottenuta così non le apparterrebbe, a meritare la vittoria é la sua grande amica. E così la Rossatti decide di lasciar trascorrere “a vuoto” quei secondi, un vuoto che fa il pari con la pienezza dell’animo dell’estense e riempie di nobiltà la sua spada.
Bravissima Emilia e bravissimo anche il suo allenatore, e mio grande amico, Riccardo Schiavina, che ha commentano quanto sia “un grande onore allenare una ragazza di questo spessore, umano prima e sportivo poi”. Onore che va esteso alla storica società sportiva Accademia di Scherma Bernardi, che questi valori li trasmette giorno dopo giorno ai suoi atleti.
Foto Trifiletti/Bizzi
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