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Redazione “GIANNI BRERA”
-di Enrico Canino-
“Nuvolari è bruno di colore,
Nuvolari ha la maschera tagliente,
Nuvolari ha la bocca sempre chiusa,
Di morire non gli importa niente.”
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E se pure il nostro grandissimo compianto Lucio Dalla decantò con una canzone del ‘92 questo personaggio, com’è possibile per noi non definirlo “Eroe”?
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Perchè questo era Tazio Nuvolari, precursore delle corse automobilistiche e motociclistiche del periodo antecedente al secondo conflitto mondiale.
Lui che vinse il possibile con entrambi i mezzi, che vinse Mille Miglia e 24h di Le Mans. E visto che “Di morire non gli importa niente”, decise di farlo nello stesso anno.
Prima degli Ascari, dei Fangio, dei Brabham, dei Surtees, dei Lauda e dei Senna (giusto per nominare dei nomi di “poco conto”.) c’è stato lui.
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Tazio Nuvolari nacque a Castel D’Ario (Mantova) il 16 Novembre 1892 e fu il simbolo italiano dei motori tra il 1920 ed il 1950 (con l’intervallo della Seconda Guerra Mondiale). Conosciuto dalla stampa come “Mantovano Volante” o “Nivola” per le sue incredibili doti dietro al volante e che con non poca perseveranza e difficoltà riuscì a conquistare vittorie prestigiose e di essere inserito di diritto nel gotha dei motori.
Che non avesse paura di morire è già stato detto?
Figlio di agricoltori, crebbe con le forti influenze di suo padre, Arturo, e di suo zio Giuseppe, entrambi corridori ciclistici. Ma se Tazio si innamorò perdutamente dei motori, questo è grazie allo zio, che lo avvicinò alle motociclette già in tenera età.
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Tazio è sempre stato convinto che pure suo padre abbia avuto una enorme influenza su di lui. Se lui “di morire no gli importa niente” è perché lui stesso raccontò che dopo un episodio vissuto quando ebbe 8 anni, lo spinse a no avere più paura della paura stessa. Leggenda volle che un giorno si avvicinò ad un cavallo e questo lo scalciò via, provocando nel giovane Nuvolari un gran timore nei confronti di questo animale. Fino a che suo padre non lanciò una moneta d’oro tra gli zoccoli del cavallo dicendogli “Se la vuoi, prenditela”. Tazio così si fece coraggio e la prese.
Di questo episodio lui stesso affermerà: “Quel giorno smisi di aver paura delle cose e anche della paura stessa”.
Durante la Prima Guerra Mondiale venne chiamato alle armi dall’Esercito Italiano e venne impiegato come autiere nel Servizio Automobilistico dell’Esercito, nella sezione Sanità della 22a divisione.
All’età di 25 anni sposò Carolina Perina nella modalità più “nuvolaresca” possibile: fuga d’amore e cerimonia civile, tutto ciò considerato altamente scandaloso. Ma Tazio Nuvolari, se non si fosse ancora capito, non è stato un uomo come altri.
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Finalmente nel 1920 ottenne il patentino come pilota di moto da corsa e da li, la leggendaria carriera del Nivola (divisosi tra moto ed auto) poté finalmente cominciare, recitando il palmares seguente:
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Motociclismo
- Campionato d’Europa FICM– Classe 350 (1925)
- Campionato italiano di velocità – Classe 350 (1926)
- Campionato italiano di velocità – Classe 500 (1924)
Automobilismo
- Campionato internazionale di automobilismo (1932)
- Campionato italiano assoluto di velocità (1932, 1935 e 1936)
- Campionato italiano di velocità – Classe 5000 (1932)
- Gran Premio del Belgio (1933)
- Gran Premio di Francia (1932)
- Gran Premio di Germania (1935)
- Gran Premio d’Italia (1931, 1932 1938)
- Gran Premio di Monaco (1932)
- Mille Miglia (1930 e 1933)
- 24 Ore di Le Mans (1933)