Non c’è 2 senza 3, un proverbio di grande attualità in Giappone
Qui Verona – Massimo Rosa – Area1
“Non c’è due senza tre “, mai proverbio è calzato a pennello nella storia delle Olimpiadi, come nel caso di Tokyo 2020. L’antico detto, infatti, ha dato vita a tre spiacevoli episodi di sessismo maschile, coinvolgendo personaggi di prima grandezza del Sol Levante. Una figuraccia in vista del prossimo appuntamento olimpico.
Il primo caso è stato quello dei Yoshiro Mori, presidente del Comitato Olimpico, colpevole di avere affermato, in maniera sarcastica ma fuori luogo, che le donne parlano troppo, dimenticando le tante orecchie che lo stavano ascoltando. Ironia della sorte ha dovuto cedere il posto ad una donna, Seiko Hashimoto, già pattinatrice olimpionica e già ministro della salute.
Il secondo caso ha invece coinvolto il segretario generale del Partito Liberal democratico che, non contento della pessima performance di Yoshiro Mori circa la loquacità femminile, ha pensato bene di vietare al gentil sesso del suo partito di parlare durante le riunioni.
Il terzo caso è dovuto all’estro artistico di Hiroshi Sasaki, direttore creativo dell’apertura e chiusura dei prossimi Giochi Olimpici 2020. La genialata di questo signore sarebbe stata quella di dare vita alla mascotte Olympig. Come? Vestendo una stella dello spettacolo, come la nota showgirl Naomi Watanabe, da porcellino, facendole indossare una tuta rosa e coprendole le orecchie con quelle di un porcellino. Vi chiederete il perché di tale scelta. Molto semplicemente perché la signora, che esprime allegria da ogni porro della sua pelle, è di taglia oversize, quindi secondo la visione Hiroshi Sasaki la sembianza di Naomi è molto vicina a quella di un porcellino.
E’ inutile dire che tutti si sono “dimissionati”.
Non c’è due senza tre…ed il quarto vien da sé.
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