Qui Milano – Giorgio Ambrogi – Area2
Sembra essere finalmente arrivata alla fine la telenovela dei diritti TV del campionato di Serie A. L’Assemblea di Lega tenutasi venerdì 26 marzo, infatti, ha deciso di assegnare il pacchetto nazionale a DAZN. La decisione, arrivata con il voto favorevole di 16 club su 20, mette fine a una storia durata 18 anni. Una storia che ha visto Sky essere la casa ‘naturale’ del calcio nostrano. DAZN, la piattaforma di streaming entrata nella vita degli appassionati italiani tre anni fa, ha ottenuto il diritto di trasmettere tutte e 10 le partite di ogni giornata di campionato per il triennio 2021-24 grazie a un’offerta di 840 milioni di euro a stagione.
Va detto che una parte di questa cifra, circa 740 milioni, è riservata all’esclusiva di 7 gare, mentre la differenza è destinata alle restanti 3 che non saranno in esclusiva. Per questa porzione di diritti, infatti, la piattaforma dovrà condividere le partite con qualcun altro. Al netto di sorprese, questo altro sarà proprio Sky che entro lunedì dovrà trovare un accordo con la Lega per una cifra intorno agli 80 milioni di euro a stagione. Sorprese, va detto, che secondo qualcuno potrebbero essere rappresentate da Mediaset che dopo aver acquisito il diritto per la trasmissione in chiaro di una gara di Champions League a settimana, potrebbe voler rientrare anche nel giro della Serie A.
In attesa di capire cosa succederà per questa porzione di diritti, occorre evidenziare il cambio epocale che la decisione della Lega Serie A ha provocato. Dalla prossima stagione non serviranno più un decoder e una parabola per seguire la propria squadra del cuore, ma saranno sufficienti un computer, una Smart TV, un tablet o anche solo un cellulare e una buona connessione a internet. Proprio quest’ultimo elemento ha reso così difficile la scelta e ha spinto i club contrari a protestare contro la decisione. In molti, infatti, è ancora fresco il ricordo dei problemi avuti soprattutto nella prima stagione con le gare trasmesse in streaming e una tecnologia non ancora pronta per la svolta.
Proprio per risolvere questi dubbi DAZN ha dovuto dare delle rassicurazioni e si è mossa trovando un accordo con TIM per poter sostenere la propria candidatura. Un accordo i cui particolari non sono ancora noti, ma che possono dare diverse soluzioni. La prima è che TIM si sia impegnata a spingere per un potenziamento della connessione in Italia, uno dei paesi europei messi peggio in questo campo. Indiscrezioni fanno anche riferimento alla possibilità che DAZN possa sfruttare i canali del digitale terrestre del partner. Questo, però, solo per un uso limitato nei bar e nei locali pubblici. Infine, l’unica cosa che sembra certa, è la partnership di TIM Vision garantirà circa 340 milioni di euro a stagione a DAZN.
Per gli appassionati, dunque, niente più Sky che, però, continuerà ad avere l’esclusiva di tutte le Coppe europee. A questo punto, non rimarrà che scoprire quanto verrà a costare ai tifosi poter seguire la propria squadra. In attesa di capire se ci sarà qualche variazione di prezzo per la piattaforma satellitare, ci sono le prime indiscrezioni sul costo che avrà vedere la Serie A su DAZN. L’idea è di un abbonamento da 30/35 euro al mese con la possibilità di coprire un massimo di 6 dispositivi e un massimo di 2 collegati contemporaneamente sullo stesso evento. Per avere certezze, occorrerà attendere la fine dell’attuale campionato.
Come avrete notato, però, all’inizio di queste righe è stato usato il termine ‘sembra’. Sì, perché dopo tutte queste spiegazioni rimane una cosa da dire. Cioè che non si esclude un colpo di coda di Sky che potrebbe rimettere tutto in gioco. C’è, infatti, la concreta possibilità un ricorso. Nel corso di queste settimane, infatti, quando si è parlato all’adeguatezza del servizio offerto dal fresco detentore dei diritti si è parlato, anche in documenti ufficiali della Lega, di un’offerta DAZN-TIM. Un’offerta congiunta diversa da quella presentata in sede di partecipazione al bando. Un particolare che potrebbe rimettere tutto in gioco…