foto da @michela_moioli
di Massimo Rosa
La bergamasca Michela Moioli, oro olimpico a PyeongChang nel 2018 (Corea del Sud), è stata la nostra orgogliosa portabandiera all’inaugurazione delle olimpiadi di Pechino. Sin qui nulla di strano, se non che Michela è la prima storica italiana a conquistare l’oro nello snowboard, specialità cross.
Quanta acqua è passata sotto i ponti da quando lo snowboard, ricordo perfettamente, era visto in maniera ironica e considerato sport pericoloso, tant’è ch’esso in molte località sciistiche non era accettato vietandone addirittura, drasticamente, l’uso degli impianti di risalita. Una delle poche eccezioni era Madonna di Campiglio, che lo ha sempre ospitato ad alto livello.
Se da un lato i gestori degli impianti di risalita osteggiavano la pratica della tavola del surf da neve, tantomeno era riconosciuta la professione del maestro di snowboard, poiché per avere il patentino professionale si di doveva essere maestro di sci, come se sci e tavola fossero la stesso attrezzo, con le stesse tecniche di discesa: un assurdo. Le storie italiane, e non solo, del dietro le quinte di questo sport sono diverse e non sempre adamantine, come spesso accade in una qualsiasi vita. Meglio allora dimenticarle e guardare avanti. E’ dunque preferibile vivere il presente di Michela Moioli, la felicità personificata, con lo snowboard che ha conquistato non solo i giovani ma anche tanti “Anta”.
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